Alfabeti perduti, dopo Canti da pietre millenarie e Itaca mia sul colle, è il prosieguo di un cammino che Mario Lupini ha intrapreso nella continua riscoperta della sua vita attraverso i suoi ricordi più intimi, in quell’aggrovigliarsi di sentimenti e di emozioni che sembrano affascinarlo più di ogni altra cosa, ma che talvolta rischiano di travolgerlo più che confortarlo.
Quando, però, la sofferenza, il tormento e il dolore sembrano prevalere sul suo coraggio, su quell’irrefrenabile desiderio di volgere indietro lo sguardo, in quei versi riesce a riacquistare le energie per non arrendersi alla visione retrospettiva, inquieta, a volte onirica del suo passato e ritrova linfa vitale e vigore poetico per proseguire nel suo cammino di autore generoso.
Al centro del suo narrare, come fulcro su cui poggiare ogni suo verso, ogni singola parola, una sorta di stella polare che lo orienta in quel labirinto di irrefrenabili passioni, c’è sempre la sua terra, quel lembo di Umbria al confine nord est con le Marche, e ci sono i suoi cari e ogni pietra di quegli edifici, “l’inabitato”, mirabili gioielli incastonati nella corona del suo quotidiano rosario di ricordi.
Al suo fianco, i tasselli di un poliedrico mosaico, scaturito dalla volontà di ripercorrere, per rivivere e riflettere, anche freddamente, su anni intensamente vissuti, tasselli solo apparentemente distinguibili, ma tutti legati da quel sottile filo, indissolubile, che li unisce e li anima perché parti dello stesso desiderio di condividere con il lettore esperienze e passioni.
Neppure l’inesorabile scorrere del tempo, a cui non può e non intende sottrarsi, sembra scalfire il suo racconto e quella continua volontà di donarsi, talvolta nudo, privo di qualsiasi ipocrisia retorica e narrativa, senza illusioni e senza mai perdere di vista la realtà e la condizione umana, quella rappresentazione del presente e dell’esistente mai offuscata dalle emergenti immagini del passato, come una corsa affannosa alla scoperta di se stesso.
Mario Lupini, Alfabeti perduti, L’Occhio di Horus APS, 2024, ISBN 978-88-32202-39-7