Una raccolta di cinquantacinque poesie, leggere e musicali come fossero pensieri fluidi catturati e cristallizzati sulla carta stampata e una serie di otto “deviazioni”, racconti senza titolo se non un semplice numero, alcuni ispirati al teatro dell’assurdo di Beckett, altri molto intimi, intriganti, forse lontanamente ammiccanti ai racconti sulle donne di Camilleri, dove tra i diversi ritratti che affiorano dal passato ci sono alcune donne conosciute davvero, altre sognate, altre ancora inventate.
Una raccolta di pensieri che l’autore ci regala a tratti, come dire lampi o bagliori estrapolati dal fluire della vita; visioni che talvolta sfuggono alla normale logica analitica. Non ci troviamo, infatti, dentro la scontata rappresentazione di veri e propri ricordi ricamati con l’ago di una maturata esperienza, bensì emozioni che si fanno intermittenze dell’anima e capaci di frantumare la pesantezza del ritmo temporale.
Protagonisti indiscussi dell’opera di Gianni Bernardo, oltre al Mare, sono la Vita, il Tempo, la Memoria, il Sogno, il Teatro. Le sue poesie e le sue storie sono contraddistinte da suggestioni e sensazioni, immaginazione e contemplazione, contaminazione tra Vita e Teatro, atmosfera onirica e ‘spaesamenti’ che l’autore accosta alle ‘distrazioni’ che aleggiano attorno a noi in particolari momenti della vita, situazioni sempre realistiche e capaci di suscitare riflessioni su un tempo che è stato e di cui però non bisogna perdere la memoria.
Gianni Bernardo, Tratti e Ri-tratti. Distrazioni e spaesamenti, L’Occhio di Horus APS, 2024, ISBN 978-88-32202-40-3
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