Dosso Dossi, Giove pittore di farfalle, Mercurio e la Virtù, 1515-18

di Riccardo Galasso, 10 marzo 2025


Subito dopo il Rinascimento, e un po’ prima del Barocco, in un periodo che oscilla tra il 1520 e il 1590, si colloca una corrente artistica, spesso sottovalutata, ma che ha influenzato, come poche altre, in maniera a dir poco dirompente e irriverente la storia dell’arte.
Sto parlando ovviamente del Manierismo, il perfetto compromesso tra Rinascimento e Barocco: una corrente eccessiva, sfarzosa ma elegante, esagerata, libertina; una corrente artistica che ha conferito agli artisti una libertà di sperimentazione fino a quel momento senza precedenti e che soltanto nel ‘900 raggiungerà nuovi eccessi e vette inesplorate, come nel Futurismo o nel Surrealismo. Il Manierismo nasce in Italia, manco a dirlo, grazie al genio di Michelangelo. Quando gli venne chiesto di affrescare la Cappella Sistina, egli non si limitò a dipingere in maniera classica, ma per qualche ragione estetica volle deformare i corpi dei santi rappresentati, rendendoli contorti, vorticosi e con parti allungate fino all’inverosimile: è la cosiddetta figura “serpentinata”, ossia un modo di rappresentare il corpo umano contrapponendo le membra in torsioni a vite, per cui le figure somigliavano “alle tortuosità di una serpe quando cammina, che è la propria forma de la fiamma nel foco che ondeggia”, come ebbe a dire nel 1584 Giovanni Paolo Lomazzo.
Questa rivoluzione colpì molto, moltissimo, coloro che seguirono il suo esempio. Si rifecero, dunque, alla maniera di Michelangelo: da qui il termine,  come spiega l’onnipresente Giorgio Vasari, che fu il primo ad utilizzare, nel ‘500, il termine “maniera moderna”.
Se il Rinascimento era ordine, il Manierismo fu caos. Gli spettatori non sapevano dove guardare, dove soffermarsi con lo sguardo, quando ammiravano le opere di questi nuovi, giovani artisti. Troppi erano i dettagli inusuali che colpivano l’occhio. E, altrettanto numerose, furono le nuove tematiche utilizzate dalla sensibilità di questi artisti, fra cui le più frequentate furono:

  • Crocefissione di Gesù: questo tema, tanto caro a tutti i pittori nel corso della storia dell’arte, con i manieristi assunse un significato completamente diverso: quel momento di cristiana sofferenza divenne un evento imponente, crudele e violento. Da vedere, a tal proposito, il dipinto del Tintoretto nella Scuola Grande di San Rocco a Venezia.
Tintoretto, La crocifissione, Sala dell’albergo, Scuola di San Rocco, Venezia
  • Cibo: tematica ampiamente rappresentata dai manieristi, ebbe in Vincenzo Campi il suo massimo esponente: unendo l’umorismo di Michelangelo alle scene di mercato di Pietro il Lungo si creò, all’interno del Manierismo, la sarcastica pittura di genere all’italiana. Da vedere, a tal proposito, il capolavoro i “Mangiatori di ricotta”.
  • Frutta e verdura: in seguito alla scoperta delle Americhe giunse in Europa una vasta quantità di cibo esotico, fino a quel momento sconosciuto, come i fagioli, le patate, i peperoni, i pomodori e le zucche. I manieristi furono i primi a dipingere questi nuovi prodotti: Giuseppe Arcimboldo, che era un vero esperto di queste tematiche, realizzò i famosissimi ritratti (celebrati ancora oggi) dell’Imperatore Rodolfo II d’Asburgo col volto composto interamente da ortaggi!
  •  San Sebastiano: il santo più rappresentato nella storia dell’arte (considerato dalla credenza popolare prima protettore dalla peste e oggi, per traslazione, protettore dall’Aids, la peste contemporanea) grazie ai manieristi è divenuto parte integrante della cultura pop ed è stato assunto quale icona gay: nelle loro rappresentazioni pittoriche, trafitto dalle frecce, in maniera violenta, ma erotica, sembra quasi che il santo ne tragga piacere, invece che sofferenza. Da vedere, a tal proposito, l’affresco di Benozzo Gozzoli nella Chiesa di S. Agostino a S. Gimignano.
  • Nudi femminili: i manieristi erano particolarmente interessati ai nudi femminili e all’erotismo in generale, e usavano la frutta per esprimerlo con messaggi simbolici. Bartholomaus Spranger realizzò dipinti erotici per Rodolfo II d’Asburgo, che era ossessionato dal sesso. Rosso Fiorentino dipinse i nudi di Bacco, Venere e Amore. Hans Baldung dipinse “La morte e la fanciulla”, un dipinto di mortale erotismo, mi verrebbe da dire.

Vincenzo Campi, Mangiatori di ricotta, 1580

Giuseppe Arcimboldo, L’imperatore Rodolfo II, 1591


  • Autoritratti: l’autoritratto come genere autonomo, nel quale l’artista si pone come protagonista assoluto della composizione, è una invenzione manierista. Nel 1548 Caterina Van Hemessen fu la prima pittrice a ritrarsi e per di più a ritrarsi mentre è intenta a dipingere, una rappresentazione insolita per un’epoca in cui, nonostante che gli autoritratti ambientati fossero comuni, solo pochi mostravano la vita quotidiana dell’artista.
  • Alchimia: i manieristi portarono nelle loro opere pittoriche tutta la loro tensione alla libertà di sperimentazione non solo attraverso la rappresentazione di laboratori, di personaggi, di tematiche e di simboli alchemici, ma anche attraverso la ricerca di nuovi materiali e di nuove tecniche: Jan Van Eyck tramite il suo laboratorio alchemico sviluppa l’uso dei colori ad olio, che gradualmente sostituisce la dominante pittura a tempera; Albrecht Dürer, seguito poi dal Parmigianino, è uno dei primi a utilizzare tecniche d’incisione con acquaforte.
  • Scacchi: in realtà, gli scacchi non furono un vero e proprio tema così tanto caro ai manieristi, e li ho citati per ultimi proprio per questa ragione, ma non vi è dubbio alcuno che è grazie a questo gruppo di artisti se essi passarono dall’essere un gioco di corte a un gioco popolare. Il dipinto da citare, a tal proposito, rimane la “Partita a scacchi” di Sofonisba Anguissola. Gli scacchi divennero una metafora di vita e, successivamente, anche un poeta come Shakespeare li inserì a ripetizione nelle sue opere, a testimonianza della popolarità del gioco.
Hans Baldung, La morte e la fanciulla, 1517

Sofonisba Anguissola, Partita a scacchi, 1555

Vedi anche Il Manierismo oltre la pittura


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *